domenica 3 aprile 2016

HomeWork # 9

American Psycho di Bret Easton Ellis, 1991

 
La macchina protagonista del romanzo “American Psycho “ di Bret Easton Ellis è una macchina particolare, ovvero la macchina dell’APPARENZA, legata al capitalismo/consumismo della New York City degli  anni 80’.

Il romanzo è  una pesante critica allo yuppismo tipico della società americana degli anni 80, del quale vengono sottolineati l’assenza di qualcosa in cui credere, la superficialità, l’attaccamento al futile, e la carenza di valori.

Il protagonista (Patrick Bateman) è il frutto di questa società : è ossessionato dalla propria immagine, il punto focale della sua non-esistenza è lustrare la proiezione di sè che offre al mondo che lo circonda, non si dà pace se il suo biglietto da visita è meno bello di quello di altri colleghi: 


P.54-55
“Che roba è?”domanda Price, non tanto apatico.
“Il mio nuovo biglietto, che ve ne pare?”
“ohè”, dice McDermott. E lo prende, lo palpa, sinceramente ammirato. “Molto bello, davvero. Guarda”. Lo consegna a Van Patten.
“Fantastico il colore, commenta Van Patten, studiando il mio biglietto da vicino.
“Color osso,” faccio notare. “ E i caratteri sono Silian Rail. Si chiamano così”………
…… Guardo il biglietto di Van Patten, poi osservo il mio : non riesco a credere che Price preferisca davvero quello di Van Patten. Mi gira la testa, sorseggio il mio drink e respiro profondamente.
“ Ma aspettate”, dice Price. “ Non avete visto ancora niente….”
“Ecco il mio”.
Persino io devo ammettere che è magnifico.
Tim Price: “caratteri in rilievo, un bianco nimbo pallido”.


Veste solo abiti firmati e la sua conoscenza enciclopedica in materia gli consente di capire al volo la marca di vestiti indossata da chiunque gli capiti di incrociare e scannerizzare con lo sguardo:


Ad aprirci la porta è Courtney, in blusa di seta color panna di Krizia, gonna di tweed ruggine, anch’essa di krizia, e scarpetted’Orsay di raso e seta, acquistate da  Manolo Blahnik.
Montgomery viene verso di noi. Indossa un blazer bleu marin con bottoni in finta tartaruga, camicia a righine in cotone crespato, con impunture rosse, cravatta di Hugo Boss in seta stampata, pirotecnica, rossa, bianca e blu, e pantaloni di Lazo color prugna, con quadruplice plissettatura sul davanti e tasche oblique.
Entra Reed Thompson, in doppio petto a quadri, a quattro bottoni, camicia di cotone blu dell’Interwoven, leggermente volgari, e scarpe nere di Ferragamo con mascherina, identiche alle mie. Ha le mani curatissime. In una mano stringe il “Wall Street Journal”. Appeso all’altro braccio, ha un soprabito di tweed balmacaan di Bill Kaiserman.


È perennemente preoccupato per lo stato in cui possono trovarsi i suoi capelli, ha una fidanzata, Evelyn, non perchè provi un qualche sentimento verso di lei ma solo perchè il suo status sociale glielo impone. A Patrick Bateman piace vivere secondo routine prestabilite, l’intero capitolo MATTINO (pag 32-38) è dedicato alla descrizione meticolosa di tutte le sue abitudini mattutine: dagli esercizi di stretching ai trattamenti estetici per il viso e il corpo.

La perfezione della vita di questo yuppie non si dimostra però una cosa positiva infatti si trasforma nella sua mente in patologia, nella ricerca sfrenata di potere e di dominio, crescendo fino alla morbosa brama di governare  la vita, che  si traduce nella voglia di uccidere.
Patrick Bateman tortura e uccide persone senza distinzione di sesso, età o classe sociale ma soprattutto senza un vero motivo, uccide barboni, squillo, ex fidanzate, colleghi, bambini, animali. Lo fa in modo metodico, quasi sempre premeditato e consapevole, dà soddisfazione a un'incessante sete di sangue e questa sembra essere l'unica valvola di sfogo di cui dispone. Gli omicidi sono descritti nei minimi particolari in modo da risultare estremamente disturbanti e nauseanti.


P. 279
Tornato a casa, contemplo a lungo il cadavere di Bethany, sorseggiando un whisky. Ha le palpebre socchiuse. I denti sporgono poiché, a morsi, le ho lacerato le labbra. Con la sega, le ho reciso il braccio sinistro: ed è questo che ha finito per spegnerla, nel tardo pomeriggio. Adesso raccatto quel moncone di braccio, pigliandolo per l’osso, che ho parzialmente spolpato. Lo stringo in pugno come una pipa. C’ è ancora molta carne attaccata, nonostante tutta quella che ho portato via, col coltello o coi denti. Un tocco lo conservo in frigorifero.


Ciò che rende ulteriormente agghiacciante questo quadro è la totale assenza in Patrick Bateman di un qualche sentimento che non sia il disprezzo, l'assoluta mancanza di una guida morale nelle sue azioni.


P. 412
…c'è un'idea di Patrick Bateman, una sorta di astrazione, ma non esiste un vero e proprio "me". C'è soltanto qualcosa di illusorio, al mio posto, un'entità che è anche possibile toccare con mano, sennonché io non ci sono. Puoi pure sentire la mia carne a contatto con la tua, e credere che i nostri stili di vita siano comparabili, ma io semplicemente non ci sono. Per me, è difficile avere un senso, a qualsiasi livello. Io sono un'invenzione, un'aberrazione. Sono un essere umano incoerente. La mia personalità è appena abbozzata, informe; solo la mia crudeltà è persistente e alligna nel profondo. La mia coscienza, la mia pietà, le mie speranze, sono scomparse molto tempo fa (probabilmente ad Harvard), se mai sono esistite. Non esistono più frontiere da varcare. Sono ormai al di là di ogni cosa. Sono assolutamente indifferente al male che ho fatto. Non me ne importa niente di ciò che ho in comune con i pazzi e gli energumeni, con i viziosi e i maligni. 


Nessuno vede realmente Bateman per ciò che è.  Nel mondo vacuo e modaiolo di Wall Street ognuno è troppo concentrato su se stesso per prestare attenzione agli altri, per ascoltare ciò che dicono. Tutto ciò che conta è l’apparenza. L'immagine diventa l'unico e vero motivo di esistere, il riflesso anzichè il corpo, l'apparire sopra all'essere.
In una delle sue più cruenti serate, Patrick Bateman lascia un messaggio di segreteria telefonica al suo avvocato confessandogli dettagliatamente tutti i suoi crimini. Successivamente, quando i due si incontrano, Bateman viene deriso dal suo avvocato che lo scambia per un'altra persona e che considera la sua confessione come un divertente scherzo. L'uomo infatti sottolinea che qualcuno come Bateman non potrebbe essere un assassino. (p 425-426)

sabato 5 marzo 2016

Homework #7

Presenza della MACCHINA in AMERICAN PSYCHO




MATTINO pag.32

"....Ai piedi del dipinto, un lungo sofà imbottito di piuma d'oca, bianco, e un televisore digitale Toshiba da trenta pollici: è un apparecchio ad alta definizione, corredato da supporto orientabile e tube combination d'alta tecnologia della NEC, con dispositivo digitale per effetti "quadro nel quadro" e fermo immagine.... Un videoregistratore Toshiba si trova sotto il televisore in una teca di cristallo: è un apparecchio Betamax super high band, con dispositivo di editing incorporato, che comprende un generatore di caratteri con una memoria di otto pagine, un registratore-riproduttore ad ampia banda e un timer...."

MATTINO pag. 36-37

".... Accanto al tostapane Panasonic e alla caffettiera Pop-Up, c'è la macchina per gli espressi Cremina, argentata e, strano, ancora calda....e il forno a microonde R-1810A Carousel II, con piastra girevole, che userò per scaldare l'altra metà della focaccia alla crusca..... A lungo sto a contemplare il coltello multiuso Black&Decker che giace sul bancone, acccanto al lavello, con la spina inserita nella presa: è un affettatore-sbucciatore con svariati accessori : lama segettata, lama ondulata e lama scortictrice."

AL TUNNEL pag. 77

"....Lì è troppo vicino al sintonizzatore stereo Aiw AM/FM, al registratore a due cassette, giradischi semiautomatico, all'equalizzatore grafico, alla coppia di casse acustiche..."